L’assemblea condominiale in videoconferenza e l’amministratore in smart-working

Teleassemblee e metodo di lavoro agile sono le soluzioni smart per il management condominiale da remoto

Gestire i condomini in smart-working

Lo smart-working è diventato il nuovo modo di lavorare per molte aziende e studi amministrativi. Prima dell’emergenza questa forma di lavoro era vista come qualcosa di lontano e spesso troppo moderno.

Benché sia stato regolamentato già nel 2017 con la legge 81, solo ora si apprezzano i vantaggi che il lavoro agile può offrire: la flessibilità negli orari e negli spazi di lavoro, una maggiore organizzazione e orientamento agli obiettivi, la creazione di un ambiente lavorativo smart basato sulla fiducia e l’innovazione.

L’amministratore condominiale si sta orientando verso lo smart-working

Sicurezza del lavoratore, ore di lavoro in base al contratto collettivo, responsabilità del datore di lavoro nell’utilizzo degli strumenti di lavoro e della loro funzionalità sono tutti elementi che contribuiscono a salvaguardare i diritti dei lavoratori in smart-working.

Questa forma di lavoro obbliga sicuramente a dei cambiamenti, come il dover essere più flessibili e organizzati, oltre che controllare costantemente i risultati e creare un rapporto di fiducia tra studio amministrativo e lavoratori.

programmi di gestione dei condomini in cloud favoriscono questa tipologia lavorativa, permettendo di avere sotto controllo tutto ciò che serve per far funzionare lo studio amministrativo anche se non ci si trova effettivamente nella sede fisica. Un software gestionale amministrativo in cloud permette l’accesso da remoto a quello che potrebbe essere immaginato come uno studio virtuale sempre a portata di mano, con i vantaggi della tecnologia, relativi alla maggiore precisione, velocità, conservazione dei dati e automazione dei processi.

La questione delle assemblee condominiali

L’assemblea condominiale è costituita con l’intervento e la partecipazione attiva dei condomini

Secondo l’art. 1136 c.c. l’assemblea è costituita con “l’intervento di tanti condomini ” Tale termine sottintende una partecipazione attiva del condomino in assemblea, che deve interagire con i presenti e ciò è ulteriormente supportato dalla comune esperienza che porta a scrivere nel verbale “dopo ampia discussione…“.

Seguendo la definizione quindi l’assemblea è tale solo quando il condòmino è in una situazione che gli permette di partecipare attivamente e interagire con i partecipanti alla discussione. Non si tratta quindi semplicemente di dare un voto a una soluzione proposta o ad un’altra, bensì di esprimere opinioni e discuterne.

Aggirare il problema con le assemblee a distanza

Si potrebbe pensare a soluzioni tecnologiche che permettono l’interazione fra più individui come videoconferenze, discussioni tramite chat e partecipazione a sondaggi appositamente rivolti dall’amministratore ai condòmini, con possibilità di votare dopo una riunione in video chiamata.

A favore di questa ipotesi, il 13 marzo 2020 la Presidenza del Consiglio dei ministri ha precisato che: ”le assemblee condominiali sono vietate, a meno che non si svolgano con modalità a distanza, assicurando comunque il rispetto della normativa in materia di convocazioni e delibere” (risposta 1 alle faq sul Coronavirus, sezione Riunioni).

Il problema dell’affollamento verrebbe superato svolgendo l’assemblea condominiale in videoconferenza, in un’ottica di amministrazione smart, dove si rivela necessaria la disponibilità di adeguati mezzi tecnologi.

La soluzione potrebbe rivelarsi però complessa per i grandi condomini: mentre le realtà più ristrette possono cavarsela con una riunione online facilmente gestibile con pochi partecipanti, per discutere e approvare o meno i punti all’ordine del giorno, i grandi condomini devono gestire un numero maggiore di individui, con la relativa amplificazione dei problemi tecnici di ognuno (mancata connessione internet, incapacità di utilizzare gli strumenti tecnologici, come videocamera, chat, ecc.)

L’assemblea condominiale in videoconferenza può costituire una valida alternativa alle riunioni fisiche in un’ottica di amministrazione smart

Sarà necessario attrezzarsi, posto sempre che l’amministratore di condominio possa convocare l’assemblea nel suo studio e predisporre con il segretario o il presidente il verbale che poi sarà comunicato a tutti.

L’assemblea condominiale in videoconferenza, svolta a rispetto della normativa, e il lavoro da remoto affidandosi a strumenti in Cloud accessibili ovunque, potrebbero rappresentare le soluzioni per affrontare questa situazione d’emergenza causata dal COVID-19, oltre che rendere le aziende più flessibili e adattabili anche a eventuali alterazioni future nel contesto in cui operano.